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Il Comitato Scientifico e gli Operatori Naturalistici Culturali

Il Club Alpino Italiano – che conta oggi oltre 300.000 soci in Italia – è una libera associazione nazionale costituita nel 1863 a Torino. Nel 2013 il CAI ha compiuto ben 150 anni di storia.
L’articolo 1 del suo Statuto stabilisce che il sodalizio

ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.

Proprio da questo fondamentale articolo prende vita e linfa il lavoro del Comitato Scientifico Veneto Friulano Giuliano (CSVFG), un organo tecnico territoriale periferico che dipende direttamente dal Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. Esso promuove la conoscenza e lo studio degli ambienti montani, specialmente di quelli italiani e del territorio Veneto Friulano e Giuliano, nei loro aspetti naturalistici e antropici.

Le tre linee guida seguite dal Comitato Scientifico sono l’informazione, la formazione e la ricerca.
L’informazione viene svolta attraverso una divulgazione agile e aggiornata, con brevi note e segnalazioni sulla stampa ufficiale del CAI e soprattutto con pubblicazioni specifiche su varie tematiche naturalistiche e culturali.
La formazione si attua con l’ausilio di un folto gruppo di Esperti ed Operatori Naturalistici Culturali (ONC) che operano a livello sezionale. La loro nomina avviene attraverso appositi corsi regionali e nazionali. Ogni anno si tiene inoltre un seminario di aggiornamento per aumentare le competenze e le conoscenze dei titolati.
La ricerca si alimenta attraverso l’attività volontaria degli operatori del Comitato Scientifico, che raccolgono ed elaborano dati in vari settori, come il monitoraggio delle variazioni dei ghiacciai, l’osservazione dei dissesti idrogeologici ad alta quota, l’individuazione dei segni lasciati dall’uomo nell’ambito delle attività tradizionali in montagna.

Il Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano è stato il primo organo tecnico operativo del CAI e la sua costituzione riconosce ufficialmente lo stretto rapporto da sempre esistente tra alpinismo e ricerca scientifica. L’impegno scientifico del CAI si è ulteriormente allargato alla sua stessa base sociale, con la istituzione nel 1999 degli Operatori Naturalistici e Culturali, vero e proprio braccio operativo del Comitato Scientifico Centrale.

Gli Operatori Naturalistici e Culturali regionali (o di primo livello) e nazionali (o di secondo livello), sono titolati del Club Alpino Italiano con il compito di promuovere la ricerca scientifica e naturalistica, la didattica presso le scuole e il CAI, la divulgazione degli aspetti scientifici, naturalistici, antropici e culturali della montagna, attraverso l’organizzazione di eventi scientifici e culturali con frequentazione dell’ambiente e partecipazione ai gruppi di lavoro del Comitato Scientifico Centrale e dei Comitati Scientifici Territoriali, come Terre Alte, Grandi Carnivori, Rete Museale, Rifugi e Dintorni ed altro ancora.

Essere Operatori Naturalistici e Culturali e partecipare all’attività del Comitato Scientifico significa quindi operare all’interno del grande solco che, conformemente all’art. 1 dello statuto, lega sin dalle sue origini il CAI alla “conoscenza e allo studio delle montagne”.

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